GIORNATA DELLA MEMORIA. Monsignor Lorefice: ricordare la shoah guardando ai drammi odierni

 


In un messaggio, l’arcivescovo di Palermo lancia un appello perché ci si accosti alla Giornata della Memoria con un senso di responsabilità, privo di qualunque ipocrisia dettata dalle circostanze, e ricorda gli orrori di oggi e quanti continuano a morire nei lager libici, nei deserti e in mare.

Opporsi ai nuovi orrori

Monsignor Lorefice osserva che in questi giorni “ripetutamente e da più parti” si torna a parlare della “portata della raccapricciante mortificazione della dignità umana che il mondo intero si trovò davanti il giorno in cui furono aperti i cancelli di Auschwitz”, ribadendo “che il dolore di quella mortificazione ci riguarda tutti, perché tutti siamo ancora esposti al rischio di essere emarginati o di emarginare, di ritrovarci vittime o di diventare complici di chi sceglie la strada della sopraffazione verso chi ci sembra diverso e verso chi è più debole”. Da qui l’appello del presule “alle coscienze di tutti” perché ci si accosti “a questo necessario e prezioso momento della Memoria con un senso di responsabilità privo di qualunque ipocrisia dettata dalle circostanze”. Monsignor Lorefice rimarca che farsi “interpreti del significato di un orrore così grande, significa oggi prendere posizione a testa alta e ad alta voce contro nuovi orrori che perdurano” e ricorda quanti sono “morti di stenti, di fatica, di soprusi, di malattia nei lager nazisti, privati dell’identità e di ogni dignità. “Troviamo il coraggio di unirci nel giudicare inaccettabili gli stenti, la fatica, i soprusi, la malattia per cui altri nostri fratelli continuano a morire - prosegue l’arcivescovo di Palermo - nei lager libici, nei deserti che attraversano, nel mare a cui si affidano, nei respingimenti finanziati con i fondi italiani ed europei”. Infine il presule invita a prendere spunto dal “dramma di cui facciamo Memoria” per aprirsi all’accoglienza dell’altro, “perché chi non ricorda il proprio passato è destinato a riviverlo”.

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