17 maggio 2022, giornata Internazionale per il superamento dell’omofobia: incontro con la comunità evangelica ecumenica di Albano


"In questa Giornata Internazionale per il superamento dell’omofobia come comunità cristiane,
insieme a quanti e quante si spendono fattivamente a rendere fraterna e pacifica la casa comune, impegniamoci a prendere le distanze da ogni pregiudizio e discriminazione,
da ogni paura che fa individuare nemici e innalzare muri.
Assumiamo e imitiamo lo stile di Dio che ci ha manifestato Gesù di Nazareth:
Egli non lascia indietro nessuno, nessuno gli è estraneo, tutti raggiunge, tutti accoglie,
tutti sono destinatari del suo amore compassionevole, del fremito del suo grembo paterno".

Intenzione di preghiera di Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo 
in occasione del 17 maggio 2022, 
giornata Internazionale per il superamento dell’omofobia





di Massimo de Magistris
segretario ufficio ecumenismo e dialogo interreligioso
diocesi di Albano

La Giornata Internazionale per il superamento dell’omo/bi/transfobia, quest'anno ha assunto in diocesi un sapore ecumenico. 
Il nostro Ufficio è stato invitato a partecipare al culto celebrato domenica 15 e dedicato a questa ricorrenza dalla comunità evangelica ecumenica di Albano e presieduto dal pastore Luca M. Negro (già presidente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia dal 2015 al 2021 e direttore del settimanale Riforma dal 2010 al 2016), per unire le voci e l'impegno delle chiese del nostro territorio a sostegno e promozione di stili di cura e di fraternità, proprio nel giorno in cui papa Francesco in piazza San Pietro canonizzava, tra gli altri, Charles De Foucauld, pioniere del dialogo interreligioso cristiano-musulmano e che con il suo essere semplicemente accanto a tutti, "esprimeva la sua aspirazione a sentire qualunque essere umano come un fratello… Voleva essere, in definitiva, il fratello universale” (Fratelli Tutti 287).
Il clima di condivisione e di ascolto, è stato arricchito dalla testimonianza viva di Giorgio Rainelli, presidente della R.E.F.O, Rete Evangelica Fede e Omosessualità e co-coordinatore della Commissione fede e omosessualità delle chiese battiste, metodiste e valdesi, impegnato in prima persona nell'azione formativa ed educativa di persone trans, il quale ha sottolineato la necessità di valorizzare maggiormente una visione integrale della persona, dall'accoglienza nelle chiese alla reale partecipazione e inclusione nella vita cristiana e sociale. 
Stesso concetto è emerso dalle molto apprezzate parole di don Andrea Conocchia, della Parrocchia Beata Vergine Immacolata di Torvaianica, che ha condiviso ai partecipanti la necessità di superare una classificazione superficiale dei transessuali per recuperare la categoria di "persona". Il racconto della sua esperienza personale di accoglienza, unita al desiderio di integrare le persone trans nei processi comunitari del territorio, sostenuta anche da papa Francesco e dall'Elemosineria Apostolica attraverso la vicinanza spirituale e aiuti concreti, ha testimoniato l'urgenza di avviare processi di costruzione di comunità inclusive e capaci di superare discriminazioni e stereotipi purtroppo ancora molto diffusi. Accogliere, ascoltare e accompagnare: queste le tre parole chiave che, per don Andrea, dovrebbero sollecitare la capacità delle comunità ecclesiali di incontrare e saper abitare il nostro territorio con le sue esistenze e i suoi vissuti con una consapevolezza rinnovata del valore di queste presenze capaci di arricchire l’esperienza comunitaria nella sua complessità e nelle sue articolazioni.
La lettura del messaggio inviato dal direttore del nostro ufficio don Francesco Angelucci, ha ricevuto un sentito applauso dell'assemblea, sottolineato dal riconoscimento del suo lungo impegno nel dialogo: "ringrazio sentitamente per l'invito a partecipare alla Vostra assemblea domenicale, centrata sulla fedeltà a Cristo nell'accoglienza dei fratelli e delle sorelle purificata da ogni discriminazione, e in particolare dall'omofobia".


Momento centrale dell'incontro è stata la predicazione del pastore Luca M. Negro (CLICCARE QUI per il testo completo) che, commentando 2 Corinzi 3, 1-18, ha voluto attualizzarne il contenuto alla luce della Giornata Internazionale per il superamento dell’omo/bi/transfobia, sottolineando tre parole chiave utili a interpretare la libertà operata dallo Spirito ribadita di versetti paolini attraverso alcune suggestioni: 
  • libertà, appunto, intesa come libertà dalla “lettera” della legge. Poiché la legge si adempie attraverso l’amore, la Chiesa deve sentirsi libera di accogliere le persone omosessuali, bisessuali e transessuali, superando antichi pregiudizi e persino prescrizioni più o meno esplicite, perché il nuovo patto in Cristo e nel suo Spirito non è di lettera, appunto, ma di Spirito;
  • franchezza (v. 12): nella libertà dello Spirito la Chiesa è chiamata non solo ad accogliere, ma a riconoscere pieno diritto di parola e di affermazione alle persone LGBTQ+; a essere, come si dice, non soltanto welcoming (accogliente) ma anche affirming (affermativa);
  • gloria (greco: dòxa). Essere ministri del nuovo patto non di lettera ma di Spirito significa essere partecipi della gloria del Signore, perché veniamo “trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria” (v. 18). Dunque non dobbiamo essere timidi, non dobbiamo vergognarci, tacere o minimizzare le aperture rese possibili dalla nuova comprensione dell’Evangelo che ha suscitato in noi lo Spirito di libertà, ma al contrario possiamo – insieme ai nostri fratelli e sorelle omosessuali, bisessuali e transessuali – affermare la nostra “fierezza” per essere stati “resi idonei a essere ministri di un nuovo patto” (v. 6).
L’esperienza che abbiamo vissuto nell'accoglienza ricevuta, nella preghiera comune, l'impegno concreto e lo spirito di fraternità hanno caratterizzato questa mattinata, prefigurando e incarnando quasi il tema che il Consiglio Ecumenico delle Chiese (CEC) si prepara a celebrare nella sua undicesima Assemblea generale a Karlsruhe, in Germania, dal 31 agosto all’8 settembre 2022: «L’amore di Cristo muove il mondo verso la riconciliazione e l’unità»
L’amore di Cristo ha contenuti inequivocabili ed esigenti, che dobbiamo insieme imparar a conoscere, ad accogliere e a praticare sempre più fedelmente, a partire da quello fondamentale: la dignità della coscienza personale di ciascuno e del suo faticoso cammino verso la pienezza della verità.









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