Al Centro Ecumenico Internazionale per la Riconciliazione: 60 anni di Concilio Vaticano II. Conversazione sulla portata ecumenica ed interreligiosa del Concilio.

 


«“Cultura dell’incontro” significa che come popolo ci appassiona il volerci incontrare, il cercare punti di contatto, gettare ponti, progettare qualcosa che coinvolga tutti. Quello che conta è avviare processi di incontro… Armiamo i nostri figli con le armi del dialogo!». Queste parole dell’enciclica Fratelli tutti possono rappresentare bene il senso dell’incontro tenutosi sabato 15 ottobre presso il Centro Ecumenico Internazionale della Riconciliazione di Anzio: 60 anni di Concilio Vaticano II. Conversazione sulla portata ecumenica ed interreligiosa del Concilio, organizzato dall'Ufficio Ecumenismo e Dialogo interreligioso della Diocesi di Albano.

Ad incoraggiare i numerosi partecipanti a entrare in questa visione, sono state le parole stesse del Vescovo Vincenzo Viva che nel suo saluto iniziale ha ribadito la necessità di promuovere con convinzione un “ecumenismo del conoscersi, un ecumenismo dell’amicizia”. Amicizia per il dialogo e verso i fratelli ortodossi che ha contraddistinto l’operato di papa Giovanni XXIII, come ha ricordato il Vescovo Siluan della Diocesi Ortodossa Romena d’Italia nel racconto della ricezione delle chiese orientali di questo evento epocale: volontà di conoscenza reciproca, preghiera gli uni per gli altri e compassione da praticare come impegno comune, sono gli assi da vivere con rinnovato entusiasmo.

Il prof. Paolo Trianni, professore incaricato associato facoltà di Missiologia e responsabile per le religioni dell’Asia del centro studi interreligiosi della Pontificia Università Gregoriana, ripercorrendo alcune tappe del Concilio si è soffermato sulla dichiarazione conciliare Nostra aetate definendola il “manuale per la vita della Chiesa del futuro” capace di esaltare ciò che ci unisce a quanto di vero e santo è presente nelle diverse religioni, le quali devono essere conosciute adeguatamente per un dialogo genuino. Infine la dott.ssa Ilaria Ciriaci della Comunità Evangelica Ecumenica di Albano ha ribadito l’universalità e l’attualità dell’enciclica Pacem in terris, “enciclica dell’urgenza” che ha coinvolto nella sua costruzione, i pareri trasversali di movimenti e confessioni cristiane già impegnate sul tema della nonviolenza e della pace.


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