Giornata Mondiale di preghiera 2023

 


di Massimo de Magistris


Care sorelle e cari fratelli, attraverso questa celebrazione le cristiane di Taiwan desiderano condividere con noi le loro esperienze e testimoniare la meravigliosa grazia e le potenti opere di Dio. Iniziamo il nostro incontro scambiandoci reciprocamente un saluto di pace.

Con queste parole ha preso avvio, venerdì 3 marzo, la celebrazione annuale della Giornata Mondiale di Preghiera affidata nel 1994 alla Federazione Donne Evangeliche in Italia. Nel corso degli anni si è costituito un Comitato intergenerazionale composto da donne di varie confessioni cristiane tra cui quelle della Chiesa Cattolica.

Una convinta assemblea, costituita da fedeli cattolici ed evangelici, ha animato la preghiera presso la Chiesa della Beata Vergine Immacolata di Torvaianica che ha ospitato l’evento coordinato per l’occasione dal pastore Luca Maria Negro della chiesa evangelica battista di Albano, in sinergia con l’ufficio ecumenismo e dialogo interreligioso diocesano.
L’iniziativa ha permesso anche il passaggio di testimone dello striscione con il versetto isaiano «Imparate a fare il bene, cercate la giustizia» (Is 1,17) che dalla Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani sta passando tra le diverse comunità cristiane della diocesi di Albano, rappresentando l’impegno congiunto per la promozione del bene comune: dalla parrocchia di Torvaianica ora è custodito presso la chiesa evangelica battista di Albano.



La scelta del tema di quest’anno tratto da Efesini 1,15-19: «Ho sentito parlare della tua fede», è un invito all’ascolto attivo che - come sostengono gli organizzatori - è il fondamento della preghiera e dell’impegno suggerito dalle donne di Taiwan davanti all’urgenza di proteggere l’ambiente e di avere una patria libera dal nucleare e dall’isolamento politico; essere consapevoli degli stereotipi di genere che le donne devono affrontare quando sfidano il ruolo tradizionale sul posto di lavoro o in famiglia e prendersi cura della guarigione delle vittime di abusi verbali e sessuali. Tale ascolto attivo porta anche alla luce la lotta nascosta dei lavoratori, essenziali durante la pandemia, cercando per loro un equilibrio tra lavoro e famiglia in una situazione economica vulnerabile.


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