Dichiarazione interreligiosa di Abu Dhabi per la COP28

 


Negli Emirati Arabi rappresentanti delle diverse fedi, tra cui il cardinale Parolin, firmano un appello che sollecita i leader politici che saranno presenti alla COP28 di Dubai a intraprendere azioni significative per rispondere alla crisi del clima.

Il cristianesimo, l'islam, l'induismo, il buddismo, il giainismo e una serie di altre tradizioni religiose sono state rappresentate al Global Faith Summit, dove diversi relatori hanno sottolineato l'impegno comune nel prendersi cura del Creato.  Tutti i presenti hanno indicato come tutte le tradizioni religiose riconoscano il rapporto tra il divino e la creazione. Sono emersi temi comuni, tra cui il dovere morale di custodire la creazione di Dio, la necessità di lavorare insieme per combattere il cambiamento climatico, il riconoscimento dell'urgenza della crisi del cambiamento climatico e la necessità di intraprendere azioni decisive per raggiungere gli obiettivi climatici. I partecipanti hanno indicato l'avidità e l'egocentrismo come cause profonde della crisi ambientale e hanno chiesto - in particolare alle nazioni più ricche che hanno una maggiore responsabilità nei cambiamenti climatici - di impegnarsi per aiutare i Paesi più poveri che sono colpiti in modo sproporzionato dalla crisi. Il cambiamento climatico, hanno affermato, è il problema più grave del nostro tempo e richiede un'azione urgente per evitare la catastrofe.

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