46ª Giornata ONU di Solidarietà al popolo palestinese, organizzata a Bologna il 2 dicembre 2023 da Pax Christi Italia - Campagna “Ponti e non muri”

 


di Anna Maria Robibaro

Commissione Ecumenismo e Dialogo Interreligioso

Diocesi di Albano


“Ascolta la mia preghiera, Signore, ascolta il mio grido. Non abbandonarmi, Signore, Dio mio, da me non stare lontano, Signore, mia salvezza.” (Sal 38, 13).

Signore, guarda la nostra povera terra, la tua Terra santa. Guarda Gaza, tutta la Palestina e Israele. Distruzione e morte dappertutto.

Nel silenzio della morte, abbi pietà di tutti.

Signore, guarda le macerie di Gaza, le migliaia di persone uccise sotto migliaia di case, ospedali e luoghi di culto. Squarcia tu i cuori di tutti e mettici dentro tu un po’ di ragione, un po’ d’amore.

Nel silenzio della morte, abbi pietà di tutti.

Signore, guarda anche sotto le montagne di macerie a Gaza, senti le grida dei bambini, il pianto delle mamme, il silenzio della morte.

A quelli che vogliono la guerra, apri nuovi orizzonti della vita. Solo tu puoi confondere i loro piani di guerra e orientarli alla pace.

Nel silenzio della morte, abbi pietà di tutti.

Il sangue di migliaia di persone, di uomini, di donne, di migliaia e migliaia di bambini, grida a te. Troppo sangue è stato versato sulla terra santa. Crea l’uomo nuovo, Signore, come hai cercato di fare quando eri qui duemila anni fa.

Nel silenzio della morte, abbi pietà di tutti.

Il 30 novembre 2023, così pregava Michel Sabbah, il patriarca emerito di Gerusalemme: parole che grondano dolore e speranza, parole che stigmatizzano la morte e che anelano alla vita. E sempre all’insegna di parole madide di sofferenza si è svolta la 46 ªGiornata ONU di Solidarietà al popolo palestinese, organizzata a Bologna il 2 dicembre 2023 da Pax Christi Italia - Campagna “Ponti e non muri” (www.bocchescucite.org).

Quali sono state le parole ricorrenti? Lutto e apartheid: i palestinesi sono in lutto dal 7 ottobre 2023 (o meglio dal 1948); i palestinesi vivono assoggettati ad un regime di apartheid da parte dello Stato di Israele (cf Kairos Palestine - Kairos global for Justice - 2022). La coordinatrice della Campagna di Amnesty International Italia, Tina Marinari, ha illustrato la strategia politica messa in atto a danno dei palestinesi: frammentazione della popolazione, esproprio sistematico delle terre, controllo su tutte le attività svolte dai palestinesi e impunità dell’esercito israeliano.

Ed ancora parole di dolore sono state pronunciate da due donne palestinesi della diaspora - Alba Nabulsi, giornalista italo-palestinese, e Laila Sit Aboha, membro dei Giovani Palestinesi d’Italia - perché la narrazione mediatica ingabbia “il palestinese” dentro categorie che evocano fondamentalismo, islamofobia…

Quale via percorrere? Dare corpo al dolore: i tantissimi corpi dilaniati, ammazzati. Dare voce al dolore: fermarsi ad ascoltare la rabbia dei palestinesi, che vivono ormai nel disincanto perché da tutti traditi, anche dal governo di Abu Mazen; sostenere i palestinesi nei loro legittimi diritti alla vita e alla cittadinanza attiva.

Qual è la strategia perseguita da Hamas? L’orrenda carneficina di civili palestinesi ed israeliani è sotto gli occhi dei tutto il mondo.

Qual è la strategia perseguita da Netanyahu? C’è chi parla di genocidio, di pulizia etnica (cf lo storico israeliano Ilan Pappé).

Forse l’unica strategia perseguibile chiama in causa gli Stati Uniti d’America e la Comunità Europea in nome della creazione di uno Stato fondato sulla civile convivenza di israeliani e palestinesi.

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