Note di Memoria: incontro con le scuole di Genzano di Roma


 di Samuel Nocera

Lunedì 29 gennaio 2024, a Genzano, si è tenuta l'iniziativa in occasione della Giornata in memoria delle vittime dell'Olocausto. La più brutta pagina della storia recente è stata raccontata nei locali sottostanti la Chiesa della Santissima Trinità, sul corso principale della città dell'Infiorata e ha visto come organizzatori la stessa parrocchia, guidata dal parroco Don Pietro Massari, e la Scuola di Danza Etoile, diretta dalla maestra Catia Attenni, in collaborazione con l'Associazione Culturale La Città Futura. Oltre al bell'esempio di sinodalità con il territorio, l'aspetto importante è sicuramente il fatto che la Giornata della Memoria è stata celebrata in parrocchia, segno che la Chiesa non è certamente estranea alle sofferenze vissute da tanti fratelli e tante sorelle nel mondo, sia nel passato sia nel presente e lo sarà nel futuro. Anzi, la Chiesa, la comunità cristiana, partecipa con spirito di comunione a queste difficoltà. Il dramma della Shoah è stato raccontato principalmente con un linguaggio non-verbale, attraverso un balletto ideato dalla scuola di danza con la partecipazione della violinista Cristina Picca e l'attrice Irene Cedroni, collaborazione di Serena Autieri, volto noto della tv. I ragazzi e le ragazze presenti, studenti della scuola media De Sanctis e del liceo scientifico Vailati, hanno preso parte all'iniziativa della mattina, accompagnati dai docenti che hanno dialogato con loro, insieme al direttore dell'Ufficio per l'ecumenismo e il dialogo interreligioso Massimo De Magistris. Nel pomeriggio la replica dell'iniziativa per il pubblico libero, con una grande partecipazione e la presenza di Andrea Di Veroli, presidente della sezione romana dell'associazione nazionale ex deportati e nipote di Giulio Amati, cittadino genzanese deportato in vari campi di concentramento e poi soppresso nelle camere a gas di Landsberg. Una bella testimonianza che, senza dubbio, ci aiuta nel percorso di dialogo con i fratelli e le sorelle di altre confessioni religiose e, più in generale, verso la trasformazione di una società chiusa e autoreferenziale, ad una più aperta e rispettosa della vita. 









Commenti