GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA FRATELLANZA UMANA: INCONTRO BUDDHISTA-CRISTIANO - 3 FEBBRAIO 2024

 


Sabato 3 febbraio alle ore 17, presso la Sala Consiliare del Comune di Albano Laziale, si è celebrata la Giornata internazionale della fratellanza umana. L’iniziativa, promossa dall’ufficio ecumenismo e dialogo interreligioso diocesano, ha visto dialogare insieme ai partecipanti il Vescovo Vincenzo Viva, il Maestro buddhista zen Gianfranco Gentetsu Tiberti responsabile del Tempio Zen Gorinkai di Fara Sabina e il Sindaco di Albano Laziale Massimiliano Borelli. Il tema scelto quest’anno è stato: Karuṇā e Agape in dialogo per la guarigione di una umanità e di una terra ferite, suggerito dal VII Colloquio buddhista-cristiano, svoltosi in Thailandia, dal 13 al 16 novembre scorsi. Favorire occasioni di dialogo tra istituzioni civili e religiose, è ormai una necessità al fine di recuperare la dimensione delle relazioni con lo spazio pubblico, così come anche indicato recentemente da Mons. Derio Olivero, presidente della Commissione episcopale per l’Ecumenismo e il Dialogo della Conferenza Episcopale Italiana. Nelle parole del sindaco Borelli è emersa convintamente questa opportunità: «l’intera amministrazione comunale – ha dichiarato nel suo intervento - è disponibile e ben felice di fungere da cerniera per dare continuità a questo e ad altri appuntamenti volti a promuovere la conoscenza della pluralità e il riconoscimento della ricchezza presente nelle diverse tradizioni religiose vissute nella comunità albanense». 

La ricchezza del buddhismo, in tutte le sue sfumature e poi nello specifico della visione zen, è stata quindi tratteggiata dalle parole del Maestro Tiberti il quale, con sobrietà e semplicità, ha permesso a tutti i partecipanti l’ingresso in questa tradizione a partire da un’esperienza concreta: condividere insieme due minuti di silenzio. «La vera natura dell’uomo è luminosa – ha ricordato il Maestro – occorre recuperare l’armonia interiore nella consapevolezza dell’interdipendenza del cosmo intero, per poter così attuare un agire compassionevole ed equanime verso tutti gli esseri».

In chiusura il Vescovo, ha ribadito la centralità dell’agape, le numerose analogie tra le due tradizioni, senza dimenticare le peculiarità di ognuna e riconoscendo la necessità oggi di stimolare sempre più occasioni di incontro e conoscenza per un agire condiviso anche «oltre il recinto stretto delle nostre comunità parrocchiali».

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